Biografia di Dario Fo

Un Eterno Artista Polivalente

Drammaturgo, attore, regista teatrale, scenografo, cantautore, attivista politico e vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997.

Per tutta la vita, Dario Fo e sua moglie Franca Rame hanno lavorato insieme per produrre opere teatrali che difendessero la dignità degli oppressi e, così facendo, hanno provocato le autorità a tal punto che non solo sono stati oggetto di pressioni da parte del governo italiano, ma gli è stato anche negato l’ingresso negli Stati Uniti. Nonostante ciò, Fo ha continuato a lavorare e molte delle sue settanta opere sono state tradotte in trenta lingue. Oggi è uno dei drammaturghi più rappresentati ed è diventato una figura importante nel teatro mondiale di oggi.

Biografia

Dalla nascita ai successi artistici, dagli scontri politici alle tournée internazionali.

Origini

Dario Fo è nato nel 1926 a San Giano, una cittadina lombarda sulle rive del Lago Maggiore, vicino al confine con la Svizzera. Suo padre era un ferroviere che si dilettava a recitare in una compagnia teatrale amatoriale, mentre sua madre proveniva da una famiglia di contadini.

Influenze e istruzione

Da ragazzo, Dario fu fortemente influenzato dai fabulatori e dai cantastorie che si aggiravano sulle rive del lago intrattenendo i pescatori locali. Da giovane si reca a Milano, dove studia pittura all'Accademia di Brera e architettura al Politecnico, abbandonando gli studi quando è ormai prossimo alla laurea.

Approccio all'arte

Quando, alla fine degli anni Quaranta, ebbe un esaurimento nervoso, gli fu consigliato di dedicarsi a ciò che gli piaceva di più, e da allora si dedicò sempre di più al teatro. Negli anni Cinquanta, Fo si cimentò con la radio, i teatri di rivista e i film.

Franca Rame

Nel 1954, Fo sposò l'attrice Franca Rame, membro di una popolare famiglia teatrale itinerante. Nel 1959, formano la loro società, La Compagnia Dario Fo-Franca Rame a Milano.

"Periodo Borghese"

Gli anni dal 1959 al 1968 sono solitamente descritti come il "periodo borghese" di Fo, perché la compagnia si esibiva principalmente di fronte a un pubblico di classe media, lavorando in teatri commerciali tradizionali. Le opere avevano una trama e uno sviluppo dei personaggi coerenti, ma tutte satireggiavano e criticavano il governo e le condizioni politiche e sociali esistenti in Italia.

Censura

Nel 1959, Fo e Rame furono invitati a presentare alcune delle loro farse alla RAI, la televisione nazionale controllata dal governo. Nel 1962 lavorarono in una popolare serie televisiva italiana, Canzonissima. Gli sketch di Fo, altamente satirici ed esplicitamente politici, furono censurati, causando le dimissioni di Fo e Rame in segno di protesta. I due furono poi denunciati dalla RAI e di fatto esclusi dalla televisione italiana per circa quattordici anni.

"Buffone del proletariato"

Le rivolte di Parigi del maggio 1968, le proteste contro la guerra del Vietnam, la rivoluzione culturale in Cina e le rivolte in America Latina e in Africa contribuirono a influenzare la decisione di Fo di staccarsi dall'establishment del teatro borghese e di prestare la sua voce alla lotta di classe e alla rivolta politica. Dichiarò di non voler più essere "il buffone di corte della borghesia", preferendo invece servire come "il buffone del proletariato".

Scioglimento della Compagnia e PCI

Il 1968 vide anche lo scioglimento della Compagnia Dario Fo-Franca Rame, sostituita dall'Associazione Nuova Scena, una compagnia teatrale cooperativa, organizzata sotto gli auspici dell'Associazione Ricreativa Culturale Italiana (ARCI), l'organizzazione culturale e ricreativa del Partito Comunista Italiano (PCI). Tuttavia, il rifiuto di Fo di aderire a qualsiasi linea di partito e i suoi attacchi satirici indiscriminati alla burocrazia lo portarono presto a scontrarsi con il PCI, che boicottò gli spettacoli del gruppo. Nel 1970, dopo dibattiti e conflitti interni, Fo e Rame si ritirarono da Nuova Scena e fondarono Il Collettivo Teatrale "La Comune", un gruppo teatrale politico indipendente e autosufficiente alleato delle organizzazioni della sinistra extraparlamentare.

1973

Rame fu rapita e torturata da un gruppo fascista nel 1973. In un altro episodio dello stesso anno, Fo fu arrestato e brevemente imprigionato a Sassari (Sardegna), ma fu rilasciato dopo che la sua compagnia organizzò una manifestazione davanti alla stazione di polizia.

Palazzina Liberty

Dopo una tournée di grande successo di Mistero Buffo in Francia, nel 1974, il riorganizzato Collettivo Teatrale "La Comune" si mise alla ricerca di una sede stabile. Il gruppo occupò infine un edificio abbandonato, la Palazzina Liberty, vicino al centro di Milano. Questo portò a una lotta con le autorità, che si trasformò in una grande questione nazionale, ma alla fine il gruppo ottenne il permesso temporaneo di rimanere.

Stati Uniti

Il decennio del 1970 vide l'inizio di numerosi viaggi e spettacoli di Fo e Rame all'estero, anche se gli Stati Uniti negarono loro il visto nel 1980 e di nuovo nel 1984, un rifiuto basato sulle "clausole di esclusione ideologica" della legge sull'immigrazione dell'era McCarthy. Solo nel 1985 Fo e Rame poterono entrare negli Stati Uniti, e per meno di una settimana, per assistere alle prove finali e alle anteprime di una produzione di Broadway di Morte Accidentale di un Anarchico. Nel 1986, tuttavia, furono autorizzati a visitare gli Stati Uniti per una tournée di sei settimane e vi tornarono nel 1987.

Chiesa e teatro femminile

Nel 1977 Fo si esibisce in Mistero Buffo alla televisione italiana, suscitando aspre proteste da parte della Chiesa cattolica e del governo. Nello stesso anno, collaborando per la prima volta con Rame, scrive Parti Femminili, una serie di monologhi che trattano della condizione femminile e che lei successivamente interpreta. Seguirono altri monologhi che trattavano della frustrazione delle donne per il loro ruolo di cittadini di seconda classe, o "sottoproletariato".

Teatri internazionali

All'allontanamento dalla Palazzina Liberty seguirono altre tournée all'estero per Fo e Rame, sempre più richiesti. Dalla fine della Palazzina Liberty, Fo e Rame non hanno più avuto una base permanente in Italia, anche se di tanto in tanto hanno trovato una sede provvisoria nel Teatro Cristallo di Milano, un'ex sala musicale. All'estero, invece, le sedi teatrali non sono mai state un problema. Le opere di Fo sono state rappresentate in così tanti Paesi e tradotte in così tante lingue che è stato definito "il drammaturgo italiano vivente più rappresentato".

Conclusione

Il lavoro del drammaturgo politico Fo, acclamato a livello internazionale, ha ottenuto il plauso della critica e il successo popolare per i suoi contenuti, l'abile improvvisazione, le tecniche comiche e la prospettiva satirica. Con la moglie e collaboratrice Rame, Fo è stato attivo nel teatro italiano ed europeo per più di quarant'anni, esibendosi in molti Paesi con molti gruppi. Tuttavia, solo negli anni '80 il suo lavoro è arrivato all'attenzione del pubblico di lingua inglese. La vita e l'opera di Fo mostrano il suo credo secondo cui il teatro può essere non solo uno strumento di intrattenimento ma anche di illuminazione politica.

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